Considera la relazione d’aiuto come un percorso di sostegno all’individuo nel ristabilire l’equilibrio funzionale tra se stesso ed il mondo, un prendere per mano la persona per intraprendere con lei un viaggio e accompagnarla verso il piacere relazionale e l’autonomia psicologica, verso “il piacere di essere nel mondo”.
Ha scelto di diventare Psicoterapeuta a orientamento gestalitico perché in questa cornice professionale il lavoro è teso a migliorare la qualità della vita, e ciò è reso possibile dando ai comportamenti un valore etico ed estetico. Aiutare le persone a distinguere tra il cattivo e il buon sapore di un fare, riconoscere e perseguire la qualità, come una ricerca nella vita di tutti i giorni, all’interno delle relazioni affettive e professionali. Il lavoro è centrato sulle emozioni e sulla consapevolezza.
Da anni porta avanti una formazione in campo artistico, più precisamente nel campo del teatro e delle arti performative, perché crede profondamente nel “carattere trasformativo dell’arte”. Pratica l’arte e la porta dentro al suo lavoro come modo di stare al mondo, come atteggiamento, come sguardo sul mondo e sugli eventi della vita. L’arte come una pratica molto intima, come una possibilità, che attinge alla poesia, all’estetica, alla bellezza, una possibilità per elevarsi.
Negli ultimi anni ha indirizzato la sua ricerca sul lavoro sul corpo e sul movimento; il movimento come possibilità di espressione e come pratica verso l’autoconsapevolezza.
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